Normative e incentivi per la cogenerazione in Italia: guida aggiornata per chi investe nel 2025

14 novembre 2025

La cogenerazione continua a rappresentare una delle soluzioni più efficaci per ridurre i costi energetici e aumentare l’efficienza complessiva in ambito industriale e agricolo. Il quadro normativo italiano riconosce un valore preciso agli impianti in grado di produrre simultaneamente energia elettrica e termica con elevati livelli di efficienza, rendendoli strumenti strategici per chi punta a ottimizzare consumi e spese energetiche. Per chi valuta un investimento nel 2025, comprendere i meccanismi in vigore è essenziale per stimare correttamente ritorni economici e modalità di accesso agli incentivi.

 

Il quadro normativo: Cogenerazione ad Alto Rendimento (CAR)

La disciplina principale è definita dal D.M. 5 settembre 2011, che stabilisce i requisiti per il riconoscimento della Cogenerazione ad Alto Rendimento. Per ottenere la qualifica CAR, l’impianto deve dimostrare un risparmio di energia primaria rispetto alla produzione separata di elettricità e calore, secondo criteri e indicatori calcolati dal GSE.

Questa qualifica non è un passaggio meramente formale: è il presupposto tecnico per accedere al principale incentivo attivo nel 2025. Proprio per questo, la fase di progettazione deve essere condotta con particolare attenzione ai profili reali di consumo. Una valutazione basata solo su dati medi annuali, senza analizzare gli andamenti orari della domanda, può portare a ipotesi di risparmio non coerenti con l’esercizio effettivo dell’impianto. Una corretta interpretazione dei carichi termici ed elettrici nel tempo è quindi determinante per garantire sia il rispetto dei requisiti CAR sia la sostenibilità economica del progetto.

 

Certificati Bianchi (TEE): il principale incentivo nel 2025

Il sistema dei Titoli di Efficienza Energetica, gestito dal GSE, continua a rappresentare lo strumento di riferimento per sostenere gli investimenti in impianti CAR. I TEE vengono riconosciuti a fronte dei risparmi energetici ottenuti rispetto a un impianto convenzionale, secondo metodologie e schede tecniche specifiche.

L’accesso ai TEE prevede:

  • Verifica preliminare dei requisiti tecnici dell’impianto
  • Presentazione della richiesta attraverso il portale del GSE
  • Installazione dei sistemi di misura necessari per la rendicontazione
  • Valutazione finale da parte del GSE e riconoscimento dei titoli

I TEE vengono emessi sulla base dei risparmi energetici generati rispetto a un impianto convenzionale. Per molte realtà industriali, rappresentano ancora oggi un contributo economico rilevante per ridurre il tempo di ritorno dell’investimento.

Allo stesso tempo, è utile considerare che il valore economico dei titoli può variare nel tempo in funzione del mercato e delle decisioni regolatorie, per cui nelle analisi di fattibilità è prudente adottare scenari non eccessivamente ottimistici. Inoltre, il vantaggio dei TEE è massimo quando l’impianto è dimensionato correttamente sulla base del fabbisogno termico: un sovradimensionamento può limitare il numero di ore a pieno carico e ridurre il risparmio di energia primaria effettivamente certificabile. In alcune filiere caratterizzate da cicli produttivi discontinui o consumi termici molto variabili, la misurazione e la valorizzazione dei risparmi richiedono un progetto particolarmente accurato, sia lato impianto sia lato misura.

 

Accesso agli incentivi: come procedere con il GSE

Il percorso di richiesta degli incentivi richiede una gestione ordinata della documentazione tecnica e dei dati di esercizio. In sintesi, il processo prevede:

  • Una analisi tecnica preliminare per verificare la rispondenza ai requisiti CAR
  • L’invio della domanda tramite il portale GSE, con le informazioni di progetto richieste
  • L’installazione della strumentazione di misura per monitorare energia elettrica, calore e combustibile
  • La valutazione da parte del GSE e il rilascio della qualifica CAR
  • La richiesta dei TEE e il monitoraggio continuo delle performance dell’impianto

In questa fase, la qualità dei sistemi di misura e dei dati raccolti ha un peso diretto sull’esito delle verifiche. Una configurazione non ottimale dei misuratori, o una gestione incompleta dei dati, può tradursi in ritardi, richieste di integrazione o, nei casi peggiori, in una riduzione dei titoli riconosciuti. Per questo motivo, è opportuno considerare fin dall’inizio progettazione impiantistica, architettura di misura e gestione dei dati come elementi integrati dello stesso progetto, e non come passaggi separati da affrontare a valle dell’installazione.

 

Finanziamenti e bandi disponibili nel 2025

Accanto ai TEE, chi investe in cogenerazione nel 2025 può valutare ulteriori forme di sostegno economico. In funzione del settore e della localizzazione geografica, possono essere disponibili:

  • Misure nazionali collegate alla transizione energetica e alla riduzione dei consumi
  • Bandi regionali dedicati all’efficienza energetica delle imprese
  • Strumenti a sostegno del mondo agricolo e agroindustriale, con particolare attenzione a progetti basati su biogas o biometano
  • Agevolazioni fiscali legate agli investimenti in beni strumentali, se compatibili con la normativa di riferimento

Queste opportunità hanno spesso finestre temporali definite, criteri di ammissibilità specifici e regole di cumulabilità che vanno verificate caso per caso. Il rischio, se si imposta il progetto partendo esclusivamente dall’incentivo, è di arrivare a soluzioni tecniche che non rispecchiano pienamente i fabbisogni energetici reali dell’azienda. Un approccio più equilibrato prevede invece di partire dall’analisi dei consumi e dei processi, definire l’impianto più adatto e poi verificare quali schemi di sostegno siano compatibili e utili per accelerare il rientro dell’investimento.

 

Scegliere e dimensionare correttamente un impianto di cogenerazione

Il corretto dimensionamento dell’impianto rimane il fattore principale che determina la redditività nel medio-lungo periodo. In generale, si punta a coprire con la cogenerazione la quota più stabile del fabbisogno termico, spesso compresa tra il 70 e l’80% del carico di base, così da garantire molte ore di funzionamento a condizioni ottimali. La scelta del combustibile – gas naturale, biogas, biometano, gas di processo o idrogeno – deve essere allineata con gli obiettivi dell’azienda in termini di costi, disponibilità della fonte e strategia di decarbonizzazione.

Il tempo di ritorno dell’investimento, che in ambito industriale si colloca tipicamente tra i 3 e i 5 anni e in ambito agricolo tra i 5 e i 7 anni, va sempre contestualizzato rispetto al settore, ai profili di carico e agli scenari di prezzo dell’energia. In presenza di processi discontinui, stagionali o con forte variabilità giornaliera, è necessario valutare con attenzione l’interazione tra l’impianto di cogenerazione e la restante infrastruttura energetica del sito, per evitare situazioni in cui il motore lavori a carico parziale per molte ore. Nei progetti alimentati da biogas o altre fonti rinnovabili, entrano inoltre in gioco aspetti legati alla logistica e alla qualità del combustibile, che influenzano direttamente le prestazioni e la continuità di esercizio.

 

Il contributo di 2G Italia

2G Italia supporta imprese industriali e operatori agricoli lungo tutto il percorso di sviluppo di un impianto di cogenerazione, dalla fase di analisi preliminare alla messa in servizio e alla gestione nel tempo. Le attività comprendono lo studio dei profili di consumo, il dimensionamento tecnico, la progettazione e realizzazione di impianti alimentati a gas naturale, biogas, biometano o idrogeno, oltre alla gestione dell’iter con il GSE per la qualifica CAR e l’accesso ai meccanismi incentivanti.

A questo si affiancano i servizi di telecontrollo e manutenzione programmata, che permettono di mantenere nel tempo i livelli di efficienza e di disponibilità necessari per rispettare le ipotesi di risparmio e di ritorno economico formulate in fase di progetto.

Se desideri valutare come applicare le normative attuali al tuo sito produttivo o stimare l’accesso agli incentivi disponibili per un nuovo impianto, puoi contattarci tramite il form del sito per ricevere un’analisi dedicata.

 

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