Cambio al vertice in 2G: continuità e nuove prospettive

30 maggio 2025

I mercati energetici stanno cambiando rapidamente. La domanda globale di elettricità cresce in media del 4% ogni anno, secondo i dati dell’IEA, mentre le rinnovabili continuano a espandersi, mettendo sotto pressione le reti esistenti. In questo scenario, 2G risponde con impianti integrati e decentralizzati e pompe di calore di grande taglia, offrendo soluzioni concrete in termini di sicurezza e stabilità dell’approvvigionamento. Il CEO Christian Grotholt e il CSO Pablo Hofelich condividono la visione dell’azienda e la sua strategia per affrontare le sfide del mercato.

 

Signor Grotholt, signor Hofelich, non è comune assistere a un passaggio di consegne così condiviso e strutturato come quello che sta avvenendo in 2G. Come è nata questa scelta e quali sono le motivazioni alla base?

Christian Grotholt: Il processo è stato avviato due anni fa. Per me e Ludger Gausling, in qualità di fondatori, era fondamentale che il futuro CEO potesse proseguire seguendo i valori che hanno sempre contraddistinto 2G. Cercavamo una figura solida, con esperienza nella gestione di realtà complesse e con una visione internazionale all’altezza delle nostre ambizioni di crescita. In Pablo Hofelich abbiamo trovato tutto questo: nel suo precedente incarico in ThyssenKrupp ha gestito un fatturato fino a 800 milioni di euro e un’organizzazione con oltre 4.000 dipendenti. Pur provenendo da un contesto aziendale strutturato, ha un’impronta imprenditoriale molto marcata. Siamo convinti di aver individuato il profilo ideale.

Pablo Hofelich: Fin dai primi colloqui è stato chiaro che volevamo impostare una fase di transizione intensa e ben costruita. Da un lato per verificare una piena sintonia su valori e strategia, dall’altro per garantire continuità operativa. In un momento in cui l’azienda è in forte espansione non possiamo permetterci pause o esitazioni. Dopo sei mesi di affiancamento, possiamo dire che questa scelta si è rivelata molto efficace. Il coinvolgimento da entrambe le parti è stato massimo. Personalmente, sono molto grato per l’accoglienza ricevuta e pronto a dare il mio contributo con entusiasmo a partire dall’assemblea generale.

 

Signor Grotholt, signor Hofelich, ripercorriamo il 2024: quali sono stati gli elementi più significativi dell’anno appena concluso?

Christian Grotholt: Il lancio delle pompe di calore 2G è stato sicuramente uno degli highlights del 2024: come previsto, abbiamo registrato fin da subito un buon riscontro commerciale, con ordini in ingresso per circa 5 milioni di euro. Il merito va anche al nuovo team vendite, che ha lavorato con grande efficacia. Per quanto riguarda la cogenerazione, invece, l’anno è stato segnato da due fasi distinte: nei primi sei mesi, abbiamo riscontrato una certa cautela da parte dei clienti nei principali mercati dell’Europa occidentale. In Germania, in particolare, la mancanza di certezze normative ha frenato gli investimenti. Fortunatamente, con l’inizio del 2025, il quadro è migliorato grazie all’approvazione del pacchetto biomasse e alla proroga della legge sulla cogenerazione. Al di fuori dell’Europa occidentale, il secondo semestre ha registrato una crescita ancora più marcata rispetto al già positivo primo semestre, con ordini importanti da Stati Uniti, Europa dell’Est e, in particolare, dall’Ucraina.

Pablo Hofelich: Mi ha colpito la rapidità con cui i nostri team sono riusciti a ottenere risultati concreti. Questo approccio reattivo sarà un valore aggiunto fondamentale se la domanda elettrica continuerà a crescere come previsto. Il 2024 è stato anche l’anno in cui abbiamo accelerato su molte attività interne: digitalizzazione di prodotti e servizi, revisione dei sistemi IT, riorganizzazione della struttura del Gruppo. In parallelo, abbiamo avviato una serie di investimenti strategici, dall’ampliamento della capacità produttiva a Heek, fino alla valutazione di possibili acquisizioni nel settore dei servizi e allo sviluppo di nuove collaborazioni.

Christian Grotholt: Il 2024 ha confermato ancora una volta la solidità del nostro modello di business, fondato sulla diversificazione geografica, tecnologica e di prodotto. In un contesto di mercato instabile come quello attuale, la nostra flessibilità – tipica di una media impresa ben organizzata – ci consente di reagire rapidamente e di definire nuove priorità senza rallentamenti. Per la prima volta, oltre il 50% delle nuove installazioni è stato destinato a clienti esteri. L’EBIT è cresciuto del 21%, raggiungendo i 33,3 milioni di euro, con un margine operativo dell’8,9%. Anche il flusso di cassa libero ha mostrato un netto miglioramento rispetto all’anno precedente.

 

Quali sono, secondo voi, le dinamiche che avranno un impatto significativo sul mercato dell’energia nel medio periodo?

Pablo Hofelich: Da un lato, stiamo assistendo a un aumento importante della domanda di elettricità nei mercati chiave per 2G, spinta dall’apertura di nuovi data center, dalla diffusione della mobilità elettrica e dall’elettrificazione dei sistemi di riscaldamento. Dall’altro, la crescente penetrazione delle rinnovabili sta rendendo la produzione elettrica sempre più instabile. Le reti sono già sotto pressione e in alcuni casi addirittura sovraccariche. Per questo, sarà necessario introdurre nuove capacità produttive aggiuntive ma anche estremamente flessibili, possibilmente distribuite sul territorio. Ed è proprio qui che possiamo fare la differenza.

Christian Grotholt: Esatto, perché le fonti rinnovabili, per loro natura dipendenti dalle condizioni climatiche, hanno bisogno di sistemi flessibili che garantiscano continuità. Le soluzioni 2G rispondono proprio a questa esigenza: permettono di gestire i picchi di prezzo — o meglio ancora, di evitarli del tutto. Le pompe di calore, ad esempio, possono funzionare in modo molto conveniente nei giorni ventosi o soleggiati, grazie alle tariffe elettriche dinamiche sempre più diffuse. Quando invece il vento e il sole scarseggiano, entra in gioco il cogeneratore. In questo modo, offriamo ai nostri clienti un’energia accessibile, affidabile e a basso impatto ambientale.

Pablo Hofelich: In parole semplici, sia le pompe di calore 2G — che sfruttano tariffe elettriche basse — sia i cogeneratori alimentati a gas — convenienti quando i prezzi dell’elettricità sono alti — garantiscono sostenibilità economica. Questo conferma che il nostro modello di business, fondato su una forte diversificazione dell’offerta, è solido e pronto per affrontare qualsiasi scenario legato all’andamento dei prezzi dell’energia.

 

Restando sul tema della diversificazione dell’offerta, quando sarà disponibile la nuova unità pensata per coprire i picchi di carico?

Pablo Hofelich: Inizieremo a commercializzare attivamente il nostro nuovo sistema “demand-response” già nel corso di quest’anno, partendo dagli Stati Uniti. In quel mercato, ciò che fa davvero la differenza sono l’affidabilità dell’impianto e le basse emissioni. Il nostro modulo, con una potenza elettrica fino a 650 kW, è stato sviluppato proprio con queste caratteristiche. Le principali applicazioni riguardano la copertura dei picchi di carico, con tempi di funzionamento annuo compresi tra poche centinaia e un massimo di 2.000 ore, rivolgendosi a utility, gestori di microreti, data center, università e distretti industriali.

Questi sistemi si prestano perfettamente sia per un alleggerimento rapido delle reti che per la gestione dei picchi di prezzo. Le potenzialità sono elevate in tutti quei mercati dove la domanda elettrica cresce rapidamente o dove aumenta la quota di rinnovabili nel mix energetico.

 

In quali ambiti e prodotti 2G può applicare l’intelligenza artificiale e quali impatti ne derivano?

Christian Grotholt: L’intelligenza artificiale è già integrata nei nostri servizi di assistenza, in particolare nella manutenzione predittiva. L’obiettivo è anticipare i guasti e ottimizzare gli interventi sui macchinari, aumentando l’affidabilità degli impianti. Ma vogliamo spingerci oltre: puntiamo a far sì che le centrali e le pompe di calore siano in grado di autogestirsi grazie alle nostre soluzioni software basate su AI. In collaborazione con l’Università RWTH di Aquisgrana, stiamo sviluppando il “2G Conductor”: una sorta di direttore d’orchestra digitale che coordina risorse locali come pompe di calore, cogeneratori, serbatoi di accumulo e sistemi power-to-heat, in funzione delle condizioni meteo e dell’andamento dei prezzi sul mercato elettrico. Il risultato è una gestione ottimizzata che coniuga efficienza economica, sicurezza dell’approvvigionamento e decarbonizzazione. Continueremo a investire nell’AI per rafforzare il nostro posizionamento come provider di soluzioni intelligenti ed efficienti a livello globale.

Pablo Hofelich: L’intelligenza artificiale è anche direttamente collegata al nostro core business: i data center che la alimentano richiedono enormi quantità di energia elettrica, spesso non più erogabile dalle reti tradizionali. Oltre alla quantità, si registra anche un’alta variabilità della domanda, con picchi improvvisi che solo tecnologie flessibili possono assorbire. I motori a gas, specie se alimentati a idrogeno, rappresentano una risposta rapida, scalabile e sostenibile a queste esigenze. Stiamo osservando un’impennata di richieste, in particolare da Stati Uniti ed Europa occidentale, per supportare i piani di espansione dei data center. Internamente, l’uso dell’AI sta già migliorando l’efficienza dei nostri processi e delle attività amministrative. L’argomento è molto sentito anche grazie al nostro team manageriale, giovane e aperto all’innovazione, con un’età media sotto i 38 anni.

 

Si parla spesso dei “motori proprietari 2G”. Cosa significa concretamente e quali vantaggi offre questa scelta?

Christian Grotholt: Il cuore dei nostri impianti è rappresentato da motori a pistoni nei quali confluiscono competenze tecniche e innovazioni sviluppate internamente da 2G. Dal 2008 integriamo direttamente nella linea di produzione di un costruttore di motori componenti progettati da noi — alcuni dei quali coperti da brevetto. Negli anni abbiamo accumulato un know-how specifico nella motoristica a gas che oggi ci consente di essere riconosciuti come uno degli attori di riferimento del settore.

Il nostro obiettivo è offrire motori affidabili e altamente efficienti, capaci di garantire costi di esercizio tra i più bassi sul mercato, con un reale vantaggio economico per il cliente lungo tutto il ciclo di vita dell’impianto. Nella fascia fino a 1 MW collaboriamo in modo stabile con Liebherr: entrambe le aziende forniscono componenti, ma progettazione, assemblaggio finale e integrazione restano sotto la responsabilità di 2G.

In questo senso, possiamo considerarci a tutti gli effetti anche produttori di motori. Tutte le fasi successive — completamento, installazione e commercializzazione — sono curate direttamente da noi. Il nostro motore alternativo, con targa identificativa e proprietà intellettuale proprie, è un prodotto esclusivo che non si trova in nessun altro impianto sul mercato.

Oggi si parla molto di sistemi di accumulo a batteria. Il loro costo sempre più accessibile non rischia di rendere superflua la cogenerazione come infrastruttura portante del sistema energetico?

Pablo Hofelich: Posso rispondere con un deciso no. La cogenerazione è un sistema attivo che lavora tutto l’anno, fornendo energia elettrica e calore con grande flessibilità, e contribuendo attivamente alla stabilità della rete. Le batterie, al contrario, sono pensate per coprire periodi molto brevi, nell’ordine di poche ore. Inoltre, è importante ricordare che le batterie non producono energia, ma si limitano a immagazzinarla. Questo significa che, dal punto di vista economico, la soluzione più efficiente è quella che riduce al minimo l’uso delle batterie, puntando invece su un mix intelligente di tecnologie distribuite, integrate con logiche di controllo orientate al mercato elettrico. Anche in abbinamento alle batterie stesse.

Christian Grotholt: Guardando al futuro, siamo convinti che l’idrogeno avrà un ruolo sempre più rilevante, sia per garantire stabilità alla rete, sia come riserva di lungo periodo. È probabile che le nuove stazioni di trasformazione, pensate per impianti fotovoltaici ed eolici, vengano dotate di elettrolizzatori in grado di produrre fra i 40 e i 60 MW di idrogeno, da stoccare o immettere nella rete esistente. Questo permetterà di avere scorte energetiche rinnovabili disponibili per diversi mesi. I sistemi di cogenerazione 2G potranno poi trasformare questo idrogeno in elettricità e calore in modo efficiente e flessibile, secondo la reale domanda.

Pablo Hofelich: La possibilità di integrare l’idrogeno nei nostri impianti si sta dimostrando sempre più strategica. Stiamo partecipando a diverse gare per impianti di riserva o peaker, come previsto nella strategia tedesca per le nuove centrali elettriche. Siamo fiduciosi che nei prossimi anni vedremo entrare in funzione impianti composti da più unità H2-ready di taglia media. E ancora una volta, abbiamo già le soluzioni giuste per rispondere a questa esigenza.

 

Com’è cambiato lo scenario competitivo nel mercato della cogenerazione? Secondo un’indagine pubblicata da “Energie & Management”, oggi sono quattro i principali attori a detenere la maggior parte del mercato.

Christian Grotholt: È così, e la fase di consolidamento del settore è chiaramente in atto. Per noi, però, non è un limite, ma un’occasione. Con il giusto equilibrio tra cautela e visione strategica, stiamo valutando aziende con competenze e servizi complementari ai nostri, soprattutto nell’ambito dell’assistenza. L’obiettivo è rafforzare ulteriormente la nostra presenza, sia in Germania che nel resto d’Europa.

Per comprendere davvero la nostra posizione competitiva, credo valga la pena ripercorrere brevemente come siamo arrivati fin qui. Uno degli elementi chiave è senza dubbio il nostro motore alternativo, sviluppato internamente: rappresenta un tratto distintivo che ci differenzia in modo netto sul mercato. I nostri impianti non sono solo predisposti per l’idrogeno, ma garantiscono anche prestazioni elevate, grande densità di potenza, lunghi intervalli di manutenzione e un sistema di controllo digitale all’avanguardia.

Tutto questo ci ha permesso di affermarci anche all’estero. In Giappone, ad esempio, siamo presenti da oltre vent’anni — un mercato estremamente esigente, dove si apprezzano efficienza, innovazione e affidabilità. Con il tempo siamo riusciti ad ampliare la nostra offerta, arrivando a proporre soluzioni proprietarie fino a 1.000 kW. Questo non solo ci consente di crescere nel segmento dei nuovi impianti, ma anche di sviluppare un’attività di service ad alto valore aggiunto e con margini più stabili nel lungo periodo.

Come vedete evolvere la transizione energetica a livello internazionale?

Pablo Hofelich: La transizione energetica sta procedendo a velocità diverse, a seconda dei contesti nazionali, anche alla luce dell’instabilità politica che caratterizza molti Paesi. Negli Stati Uniti, ad esempio, si nota un ritorno marcato all’utilizzo di petrolio e gas naturale, il che apre per noi nuove opportunità: i nostri motori a gas si adattano perfettamente a questo scenario. Inoltre, con l’aumento delle esportazioni di GNL, ci aspettiamo che i prezzi del gas sul mercato globale siano meno soggetti a forti oscillazioni rispetto agli ultimi anni.

In Europa e in Asia, il percorso di transizione prosegue, ma anche qui si stanno osservando aggiustamenti. In Germania, ad esempio, è probabile che il prossimo governo federale adotti una politica energetica più aperta alla tecnologia, anche per ragioni di bilancio, e questo approccio è per noi un segnale positivo. Le nostre soluzioni a biogas e idrogeno restano perfettamente in linea con questa evoluzione. In ogni caso, il gas naturale continuerà a rappresentare una soluzione ponte “H2-ready”, in particolare per impianti strategici come quelli di riserva o a servizio dei nuovi data center, che devono essere attivati rapidamente. Vivremo ancora a lungo in una fase di transizione complessa, ma con approcci pragmatici e investimenti mirati in tecnologie sostenibili, questo scenario può essere gestito efficacemente. Siamo convinti che la rete centrale dell’idrogeno verrà comunque realizzata, con l’obiettivo di sostituire gradualmente il gas naturale con idrogeno blu e verde.

Christian Grotholt: Riceviamo sempre più segnali dai nostri clienti che evidenziano quanto la sicurezza dell’approvvigionamento energetico sia diventata una priorità strategica. Il solo timore che reti sovraccariche possano causare interruzioni di fornitura sta spingendo molte aziende a puntare su soluzioni decentralizzate, anche in ottica preventiva. Lo vediamo chiaramente non solo da parte del principale gruppo tecnologico europeo, con sede nei Paesi Bassi, a cui abbiamo avuto il piacere di fornire i nostri impianti, ma anche da parte di numerosi operatori energetici negli Stati Uniti che stanno investendo in modelli di generazione distribuita. Stiamo raccogliendo prove sempre più concrete che confermano una crescente domanda di sistemi decentralizzati, pensati per alleggerire le reti e garantire maggiore stabilità.

 

Signor Grotholt, lei rappresenta oltre trent’anni di storia di 2G: da un’impresa fondata da due persone a un’azienda di medie dimensioni attiva a livello internazionale. Quali sono i suoi progetti per il futuro, una volta conclusa l’attività operativa?

Christian Grotholt: L’evoluzione che ha vissuto 2G non sarebbe stata possibile senza il contributo di team solidi e di persone capaci di coniugare spirito di squadra e leadership. Voglio cogliere l’occasione per ringraziare due figure in particolare: Ludger Gausling, che ci ha permesso di dare avvio a questa avventura e ci ha sempre sostenuto con la sua visione imprenditoriale e la sua rete di contatti; e Ludger Holtkamp, che ora lascia il Consiglio di Amministrazione. Senza il suo contributo, 2G oggi non sarebbe così ben posizionata. Insieme ai suoi team, ha portato avanti in modo sistematico alcuni dei nostri tratti distintivi, dalla gestione dei progetti agli acquisti, dalla costruzione dei container alla produzione, sempre con soluzioni intelligenti. La nostra capacità di rispettare i tempi di consegna e la puntualità sono diventati un vero punto di forza nel settore.

Io resterò vicino all’azienda, ma con un ruolo diverso. Le decisioni operative passeranno nelle mani di Pablo Hofelich e del team di direzione, mentre io continuerò a offrire supporto in veste di consulente. Per il resto, cercherò — almeno in teoria — di limitarmi a una settimana lavorativa da 40 ore. Vedremo se ci riuscirò davvero.

 

Signor Hofelich, per concludere, uno sguardo al futuro: quali sono gli obiettivi strategici di 2G per i prossimi due anni?

Pablo Hofelich: L’intenzione è di continuare a crescere in modo significativo su tutti i fronti, sia attraverso le nostre risorse interne, sia rafforzando la collaborazione con i partner commerciali. In termini concreti, puntiamo a un incremento del fatturato tra il 10 e il 15%, a cui si potranno aggiungere ulteriori risultati attraverso operazioni di acquisizione mirate. L’obiettivo è posizionarci stabilmente tra i primi tre operatori in ogni mercato in cui siamo presenti.

Per farlo, vogliamo adottare un posizionamento ancora più strategico. Oltre alla cogenerazione, intendiamo affermarci sempre di più anche come produttori di centrali complete, di pompe di calore stand-alone e come fornitori di sistemi integrati. Di conseguenza, nei prossimi anni la comunicazione e il marketing si concentreranno su tre pilastri: generazione elettrica, generazione termica e le soluzioni che li integrano.

Un’attenzione particolare sarà riservata anche all’area dei servizi, che vogliamo far crescere a livello internazionale con lo stesso ritmo del business legato alle nuove installazioni. Perché anche tra cinque anni, un’offerta di servizi moderna e ben strutturata continuerà a rappresentare un elemento di valore per i nostri clienti — e la miglior leva in qualsiasi trattativa commerciale.

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